Alcuni contribuenti nel 2025 potranno godere della cancellazione automatica dei debiti: a chi spetta lo stralcio delle cartelle.
Il 2025 si prepara a portare una ventata di cambiamenti nel mondo delle cartelle esattoriali, promettendo maggiore flessibilità e nuove opportunità per chi si trova a dover fare i conti con debiti fiscali. La legge di bilancio punta a rendere il sistema meno oppressivo, pur garantendo il recupero delle somme dovute. Tuttavia, alcune delle novità introdotte fanno tirare un sospiro di sollievo, soprattutto per chi non riesce a rispettare i tempi di pagamento attuali o ha difficoltà a saldare il debito.
Una delle misure più significative è l’allungamento delle rateizzazioni. I contribuenti potranno dilazionare il pagamento fino a 10 anni, arrivando a un massimo di 120 rate mensili. Inoltre, è stato aumentato il limite per accedere alla rateizzazione semplificata senza bisogno di garanzie aggiuntive, così da rendere questa opzione più accessibile anche per debiti consistenti.
Ancora, dal 2025 ci sarà maggiore tolleranza sui ritardi: il numero massimo di rate non pagate prima di perdere il beneficio della dilazione sarà incrementato. E poi, arriva la notizia che molti aspettavano: la cancellazione di alcune cartelle. La legge prevede l’eliminazione di vecchi debiti ormai considerati non più esigibili. Tuttavia, questo beneficio, non sarà riservato a tutti.
La Legge di Bilancio per il 2025 porta una ventata di novità per le cartelle esattoriali, puntando su un sistema più umano e meno pesante per i contribuenti. Tra le misure più attese, spicca la cancellazione di alcune cartelle, ma non si tratta di una sanatoria indiscriminata: ci sono regole precise da rispettare.
Ad esempio, rientrano in questa misura i debiti prescritti: tributi locali come IMU o TARI notificati prima del 2020, imposte statali come l’IRPEF o l’IVA notificate prima del 2015, e perfino bolli auto risalenti a periodi antecedenti il 2022. Per questi ultimi, sarà possibile chiedere la cancellazione di interessi e sanzioni tramite un’istanza di autotutela.
Un’altra novità riguarda il discarico automatico per debiti inesigibili. Parliamo di quelle cartelle che il fisco non è riuscito a riscuotere entro cinque anni, spesso per ragioni precise, come il decesso del debitore o il fallimento di un’impresa. In questi casi, la cancellazione sarà automatica, senza necessità di alcun intervento da parte del contribuente.
La riforma punta anche a velocizzare la prescrizione per alcune tipologie di spese, come le bollette di luce e gas del 2023, che saranno considerate prescritte in soli due anni, o i pagamenti per prestazioni professionali rese nel 2022, che si estingueranno in tre anni.
La chiave? Controllare sempre i propri debiti insoluti, i termini attuali e guardare nel proprio cassetto fiscale del portale dell’Agenzia delle Entrate riscossione.
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