C’è un metodo poco conosciuto che nessuno ti dice che ti consente di guadagnare di più prima di andare in pensione. Vediamo cosa devi fare.
Gli stipendi italiani non si distinguono sicuramente per ricchezza. Tutt’altro! Nonostante il taglio del cuneo fiscale e l’abbassamento delle aliquote Irpef, gran parte dei lavoratori continua a ricevere uno stipendio non in linea con il contesto in cui viviamo: contesto caratterizzato da continui rialzi in tutti i settori, compresi i beni di prima necessità.
Ad oggi, in Italia, lo stipendio medio di un lavoratore dipendente si attesta ancora intorno ai 1500 euro al mese. Ma bisogna tener conto di una cosa: il crollo del potere d’acquisto. Se, infatti, fino a 10 anni con 1500 euro al mese una persona che vive sola poteva, tutto sommato, stare bene, oggi le carte in tavola sono completamente cambiate.
Infatti le rate del mutuo e i canoni degli affitto sono molto più alti come decisamente più care sono le bollette delle utenze domestiche e la spesa al supermercato pesa sempre di più sulle nostre tasche. In definitiva possiamo dire che, a parità di stipendio, oggi siamo più poveri di 10 o 15 anni fa.
Ma c‘è un modo per aumentare il proprio stipendio mantenendo la stessa posizione e senza aumentare il numero di ore settimanali lavorate. Uno strumento poco conosciuto può permetterti di far lievitare la tua busta paga negli anni subito antecedenti al pensionamento. Nel prossimo paragrafo ti spieghiamo di che cosa si tratta.
Stipendio più alto grazie a questo strumento poco conosciuto
Ti piacerebbe ricevere uno stipendio più alto negli anni subito antecedenti alla pensione? Beh: a chi non piacerebbe?! Puoi ottenere una maggiorazione in busta paga facendo una semplice richiesta all’Inps, senza aumentare il numero di ore di lavoro. Vediamo nel dettaglio cosa occorre fare.
Lo strumento che può consentirti di avere uno stipendio più alto è il bonus Maroni che il Governo di Giorgia Meloni ha confermato anche per il 2025. Il bonus Maroni consiste in uno sgravio contributivo: in pratica non dovrai più pagare la tua quota di aliquota Inps che corrisponde al 9,19% al mese. E tale percentuale che non pagherai all’Inps ti verrà accreditata in busta paga permettendoti, quindi, di avere uno stipendio più alto.
Il bonus Maroni, fino ad oggi, si è rivolto solo a quelle persone che, pur avendo i requisiti per andare prima in pensione con Quota 103, hanno deciso di continuare a lavorare. Ricordiamo che con Quota 103 è possibile uscire dal lavoro a soli 62 anni con almeno 41 anni di contributi. Chi decide di non sfruttare questa possibilità e sceglie di continuare a lavorare fino a 67 anni può beneficiare, quindi, del bonus Maroni.
Il Governo ha deciso che, per il 2025, questa opportunità verrà estesa anche a chi deciderà di non fruire della pensione anticipata ordinaria. Con questa misura un lavoratore può accedere alla pensione a qualunque età, anche a 59 o 60 anni: l’unico requisito richiesto sono i contributi che devono essere almeno 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
Anche in questo caso, quindi, chi rinuncerà alla pensione anticipata ordinaria e continuerà a lavorare fino a 67 anni, potrà richiedere il bonus Maroni. Per ottenerlo è sufficiente fare domanda all’Inps o attraverso il portale o facendosi aiutare da un Caf o da un patronato.