La dieta vegana è davvero più sana di quella onnivora? A volte sì, altre no. Di sicuro un alimento molto in voga tra i vegani non è molto salutare: addirittura potrebbe causare il diabete.
Esiste la dieta perfetta? Nel 2024 è altamente improbabile riuscire a nutrirsi in modo perfetto visto che mangiamo sempre più alimenti confezionati e processati. Anche quando ci indirizziamo verso cibi naturali come la frutta e la verdura o i cereali dobbiamo fare sempre i conti con i pesticidi che vengono utilizzati.
Insomma mangiare in modo sano al 100% forse non è possibile. Nonostante ciò possiamo, comunque, provare a fare del nostro meglio cercando di evitare alimenti ultra processati e cibi raffinati come lo zucchero bianco o la classica farina 00. Se sia più sana una dieta vegana oppure onnivora non è possibile stabilirlo con certezza: nemmeno i medici sono tutti d’accordo su questo punto e, comunque, molto dipende dalle scelte soggettive di ciascuno di noi, vegano o onnivoro che sia.
Di certo mangiare patatine fritte e cioccolata ogni giorno non è sano per nessuno, indipendentemente dalle scelte di vita e di alimentazione. C’è un alimento molto consumato dalle persone vegane – ma non solo – che, secondo un nuovo studio, contiene una sostanza molto pericolosa che potrebbe causare l’insorgenza del diabete di tipo 2. Vediamo di cosa si tratta e come sostituire questo alimento.
Pensare che una dieta vegana sia sempre e comunque più sana di una dieta che include anche il consumo di prodotti animali, è un grave errore. La salubrità o meno di una dieta dipende dai singoli alimenti che ciascuno di noi sceglie di mangiare. Un certo cibo vegano contiene una sostanza che potrebbe causare l’insorgenza del diabete di tipo 2. Vediamo subito di cosa si tratta.
Un nuovo studio condotto dall’Università Heinrich Heine di Dusseldor ha evidenziato la presenza di carragenina in alcuni alimenti tra cui il latte di soia, bevanda vegetale che gran parte dei vegani consuma abitualmente al posto del latte vaccino. Questa bevanda è molto in voga non solo tra le persone vegane ma anche tra chi è intollerante al lattosio o allergico alle proteine del latte.
La carragenina – indicata nelle etichette con la sigla E407 – è un composto gelatinoso che deriva dalle alghe rosse e viene utilizzata come addensante. Viene spesso utilizzata anche nei gelati e nei frullati industriali per migliorare la consistenza dei prodotti. Questa sostanza può favorire lo sviluppo del diabete di tipo 2, una patologia metabolica seria e pericolosa.
Il team di ricercatori ha condotto uno studio su pazienti di età compresa tra i 27 e i 31 anni a cui, per due settimane, è stata somministrata ogni giorno della carragenina. Al termine dello studio i partecipanti avevano una minore sensibilità all’insulina, l’ormone che ha il compito di assorbire gli zuccheri nel sangue. Se il corpo non è sensibile all’insulina, accumula zuccheri e quindi aumenta il rischio di sviluppare il diabete.
Non solo: gli studiosi hanno appurato che, dopo l’assunzione di carragenina per sole 2 settimane, il fegato dei partecipanti iniziava ad avere problemi come anche l’intestino. Il consiglio, pertanto, è di non abusare di latte di soia ma alternare questa bevanda con altre – cocco, mandorla, avena ad esempio – leggendo sempre bene le etichette al fine di controllare che non sia presente la carragenina.
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