È uno dei personaggi più amati del mondo dello spettacolo e della musica italiana eppure, ad ormai 80 anni, sono ancora tante le cose che non sappiamo di Gianni Morandi.
L’eterno ragazzo si racconta in una lunga intervista al settimanale e Oggi e di cose da raccontare ne ha ancora tante. Pur essendo uno dei personaggi televisivi della musica più amato in Italia, Gianni Morandi è uno uomo molto riservato della sua vita ha sempre preferito raccontare al momento giusto e per sua decisione.
Gianni Morandi sta per compiere 80 anni, ma il soprannome di eterno ragazzo gli resta perché se qualcuno pensa che arrivati a questa cifra tonda possa fermarsi e prendersi una lunga pausa dalle scene non è così; la dimostrazione è il brano Evviva! pubblicato a Novembre e realizzato in collaborazione con Jovanotti.
Ma non solo il “lavoro” ma anche tante passioni e così al settimane Oggi al quale ha rilasciato una lunga intervista proprio in occasione del compleanno il prossimo 11 dicembre, ha raccontato che anche quest’anno sarà alla Maratona di New York. Maratoneta esperto, lo abbiamo visto più volte in giro per l’Italia e il mondo partecipare a corse cittadine e il regalo di quest’anno è una nuova maratona nella Città che non dorme mai.
Nessun programma in particolare per il compleanno, ha confessato, perché “Per l’ottantesimo ho promesso a Romano Prodi che faremo insieme la maratona di NY. Per me sarà la quarta“. Non mancheranno le candeline, probabilmente, ma il cantante festeggerà così.
Nonostante l’età però Morandi ha ancora molto da raccontare di sé e il traguardo degli 80 è stata una buona occasione per farlo.
Gianni Morandi: i ricordi della mamma e lezioni del babbo
Nel raccontarsi per permettere al pubblico che lo ama di conoscerlo ancora meglio, Morandi ha ricordato soprattutto i genitori. Mamma Clara che faceva la lavandaia: “La ricordo di inverno spaccare il ghiaccio della pozza del Comune, per lavare gli “american stracci”, jeans e giubbotti che vendeva al mercato di Bologna“. Ma il babbo che gli ha insegnato il mestiere e molto di più.
Sin da piccolo si è rimboccato le maniche e il padre Renato gli aveva insegnato il suo mestiere: il calzolaio. Così la sua infanzia Morandi l’ha trascorsa tra colle e taglierini, ma anche studiando. A scuola, ammette, è arrivato fino alla quinta elementare, “Non c’erano scuole medie a Mondigoro (il paese di origine, ndr) e si decise che non sarei andato al paese vicino“.
Gli studi li ha continuati grazie al padre che decise di insegnarli quello che sapeva per non farlo diventare un teppistello. Ogni mattina prima di iniziare a lavorare le scarpe, papà Renato gli faceva leggere ll Capitale di Marx ad alta voce, solo dopo iniziava la giornata. “È andata come doveva andare -dice-. Sono stato più di ogni altra cosa, un uomo fortunato“.