C’è lo stop alle erogazioni dell’Assegno Unico al compimento dei 18 anni del figlio. Per non perdere i soldi c’è un passo da compiere.
L’Assegno Unico Universale è una misura dedicata alle famiglie con figli fino ai 21 anni ma al compimento dei 18 anni c’è un’operazione da compiere o non si riceveranno più i soldi. Scopriamo di cosa si tratta.
Dal 2022 le famiglie con figli sono aiutate dallo Stato tramite l’erogazione dell’Assegno Unico Universale. Questa prestazione ha importi variabili in base all’ISEE. A tal proposito vogliamo ricordare l’importanza di procedere subito con il calcolo dell’ISEE 2025 già a gennaio per continuare a ricevere i soldi spettanti senza interruzioni.
Chi non presenta la Dichiarazione Sostitutiva Unica, infatti, riceve l’importo minimo – 57 euro nel 2024 – anche se come redditi e patrimonio rientrerebbe in una delle fasce ISEE che darebbero diritto a cifre superiori (199,40 euro a figlio con ISEE entro i 17.09,62 euro). Prendete subito appuntamento con un CAF, dunque, o segnate l’impegno sul calendario. C’è un’altra importante informazione da ricordare se uno dei figli sta per compiere o ha appena compiuto 18 anni. Bisogna inoltrare nuova richiesta di Assegno Unico o si perderanno i soldi.
Cosa fare quando il figlio compie 18 anni
L’AUU viene erogato fino ai 21 anni del figlio a condizione che sia uno studente o frequenti corsi di formazione/tirocini e indipendentemente dall’età in caso di disabilità. C’è una tappa, però, che cambia l’importo dell’Assegno Unico ossia la maggiore età. Per i figli diciottenni le cifre erogate sono più basse, di conseguenza bisogna segnalare il compleanno in modo tale che l’INPS possa procedere con il ricalcolo della prestazione.
In attesa che il genitore invii una nuova richiesta l’assegno viene bloccato. Attenzione, anche il figlio ormai maggiorenne potrebbe inoltrare in prima persona la domanda e ricevere direttamente i soldi dell’Assegno Unico Universale. L’importante è continuare a soddisfare i requisiti previsti dalla normativa. Il neo maggiorenne dovrà risultare studente (come detto fino a 21 anni) o disoccupato ed essere a carico dei genitori (reddito inferiore a 4 mila euro). In alternativa può anche essere impegnato in un tirocinio e avere un reddito entro gli 8 mila euro.
Se disoccupato, poi, dovrà risultare iscritto al Centro per l’Impiego. Soddisfacendo i requisiti, l’interessato (genitore o neo maggiorenne) dovrà accedere al portale dell’INPS tramite credenziali digitali ed entrare nella sezione “Consulta e gestisci le domande che hai presentato”. In questo modo si eviterà l’interruzione delle erogazioni della prestazione. In ogni caso la variazione potrà essere segnalata entro il 28 febbraio dell’anno seguente al momento in cui c’è stato il compleanno e si recupereranno gli arretrati perduti.