Niente aumenti delle pensioni nel 2025 per alcune categorie di cittadini. L’anno nuovo inizia con pessime notizie, vediamo chi sarà coinvolto.
A gennaio scatterà la rivalutazione delle pensioni ma non per tutti. Già gli aumenti saranno minimi ma per alcuni pensionati non ci sarà nemmeno questo incremento di pochi euro. L’anno nuovo inizierà con una delusione generale.
Altro che pensioni a mille euro, qui siamo ancora ben lontani da questo obiettivo promesso in più riprese durante le campagne elettorali. Al momento l’Italia non è in grado di garantire né un aumento significativo delle pensioni né degli stipendi. Siamo l’unica nazione che non ha visto crescere le retribuzioni negli ultimi anni nonostante l’incremento del costo della vita. Sempre più cittadini sono in difficoltà e la speranza che qualcosa cambi da qui a breve è vana.
La crisi economica è ancora in atto e la risalita molto lenta. La nostra bella penisola fatica a stare al passo con le altre grandi nazioni europee e ad affrontare enormi ostacoli come l’inverno demografico, l’invecchiamento della popolazione, la precarietà del lavoro, gli stipendi e le pensioni troppo bassi rispetto al caro vita. Ora che l’inflazione è iniziata a scendere si sperava in un miglioramento generale invece le spese continuano ad essere onerose. In più ci sono pessime notizie sul piano rivalutazione.
Niente rivalutazione per queste categorie di pensionati
Premesso che la rivalutazione nel 2025 sarà decisamente bassa, dello 0,8%, per alcune categorie di pensionati non sarà nemmeno attuata. Ci riferiamo ai pensionati all’estero, scelti come strumenti per fare cassa. La Legge di Bilancio 2025 ha stabilito che saranno esclusi in via eccezionale dal meccanismo di perequazione. Significa che l’importo dell’assegno pensionistico percepito ad anno nuovo sarà lo stesso del 2024 tranne per chi riceve il trattamento minimo che oggi corrisponde a 598,61 euro e nel 2025 arriverà a toccare 603,39 euro.
Tutti gli altri pensionati perderanno, comunque, pochissimi euro dato che – come accennato – la rivalutazione prevista sarà dell0 0,8%, una percentuale bassissima rispetto l’8,1% e il 5,4% degli ultimi due anni. Non solo, ricordiamo che la rivalutazione del 100% spetta solo per chi percepisce un assegno inferiore a 4 volte il minimo.
Poi la percentuale scenderà gradualmente. In generale le somme perse saranno al massimo di qualche decina di euro. Nulla che può cambiare la vita, dunque, e niente cambierà nemmeno per chi percepisce la pensione minima dato che meno di 5 euro non sono l’aiuto sperato per riuscire a sopravvivere fino alla fine del mese considerando l’attuale costo della vita.