Babbo Natale segreto, come nasce la tradizione di scambi di regali dopo aver effettuato un sorteggio: l’affettuosa usanza sempre più diffusa.
Il Natale, anche per chi è laico, è da sempre un momento molto significativo, viste le antiche tradizioni legate a questo particolare periodo dell’anno. Anche nel nostro presente, quindi, ci sono usanze sempre più radicate e che stanno diventando una vera e propria celebrazione dell’affetto e dei legami umani.
Tra queste rientra senza dubbio il Babbo Natale segreto o, per chi ama i termini in “lingua originale”, il Secret Santa; come ben noto, questa tradizione implica lo scambio di regali, solitamente con un budget già preimpostato in partenza, alla persona di cui si è sorteggiato il nome. In un gruppo di persone, quindi, si mette un cappello con dei bigliettini con su scritti i nomi di tutti: ognuno pesca e dovrà fare un regalo alla persona indicata dal biglietto.
Un modo carino per fare gruppo in posti di lavoro, corsi di studio oppure semplicemente tra amici; un gioco divertente che riporta il regalo ad essere non qualcosa da fare in maniera meccanicistica o per semplice educazione, ma proprio per donare un sorriso agli altri. Ma da dove nasce questa tradizione?
Originariamente, col termine “Secret Santa” si intendeva solamente gli aiutanti portatori di doni di San Nicola. Oggi, come detto, è un termine invece esteso alla particolare tradizione di scambiarsi regali all’interno di un gruppo, un modo per rinnovare i legami e anche consolidarli nel caso magari si tratti di ambienti di lavoro, sportivi e via dicendo, impegnandosi a capire gusti e passioni dell’altro.
L’usanza è nata nei paesi scandinavi, che per quanto riguarda il Natale (basti vedere come, in Islanda, durante la vigilia di Natale si è soliti regalarsi libri e poi leggerli insieme) pare abbiano davvero delle trovate eccezionali! Si è poi presto diffusa anche negli Stati Uniti e così via in tutti i paesi del mondo, tanto che ormai il Babbo Natale segreto è molto apprezzato anche in Italia.
In questo modo, oltre che sfruttare le dinamiche della pesca, si farà un solo regalo a testa (un impegno decisamente meno dispendioso rispetto, magari, a dover comprare un pensiero a ciascuno dei colleghi) ma nessuno rimarrà mai senza un pacchetto da scartare e un affettuoso augurio di buone feste!
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