La legge di Bilancio 2025 prevede delle importanti novità, a partire dall’aumento dei contributi in busta paga per avere una pensione più alta.
Il 2024 sta ormai volgendo al termine e la nuova legge di Bilancio è stata approvata dal Governo con non poche polemiche. Ad aver fatto maggiormente discutere è l’aumento molto esiguo che interesserà le pensioni, in netto contrasto con le promesse fatte in fase di campagna elettorale. Ora una novità potrebbe portare ad un cambiamento importante, andando però ad incrementare i contributi in busta paga.
Nonostante le speranze dei cittadini, la legge di Bilancio 2025 non ha stabilito grandi modifiche per quanto riguarda il sistema pensionistico. La Fornero non verrà abrogata e, di conseguenza, l’età pensionabile resterà 67 anni. Ci saranno degli aumenti per via della rivalutazione, ossia il meccanismo che determina un adeguamento degli assegni pensionistici prendendo in considerazione l’andamento dell’inflazione e quindi il costo della vita.
Eppure l’incremento sarà pari allo 0,8%. Si tratta di una percentuale molto bassa: basti pensare che l’anno scorso l’indice di inflazione era del 5,4%. Le disposizioni del Governo, come anticipato, non sono state accolte con grande entusiasmo. E, in tutta risposta, sono stati avanzati alcuni emendamenti alla legge di Bilancio 2025.
Aumentano i contributi in busta paga e salgono le pensioni: le previsioni della legge di Bilancio
Tra le proposte più interessanti, ne spicca una che vede per protagonisti non solo le pensioni ma anche gli stipendi. Questa mira a risolvere una criticità che si fa sentire ogni anno di più e che riguarda coloro che iniziano ad affacciarsi oggi al mondo del lavoro. Tali persone rischiano di ricevere un trattamento insufficiente, considerando l’andamento del sistema pensionistico nel Paese.
L’emendamento in questione presenta una soluzione al problema. I lavoratori che lo desiderano, infatti, potranno acconsentire alla sottrazione di ulteriori contributi dalla propria busta paga (ossia il 2% in più) in aggiunta a quelli che vengono già versati. A poter intraprendere tale strada saranno solamente coloro che verranno assunti nel 2025.
Così avranno maggiori possibilità di scelta per il proprio futuro. Attualmente infatti ai lavoratori è concesso aderire ad un fondo pensione, ovvero uno strumento di previdenza complementare alla tradizionale prestazione. Con la nuova proposta, i neoassunti potranno anche decidere se farsi togliere una percentuale maggiore di contributi dalla busta paga per assicurarsi un assegno pensionistico più alto quando arriverà il momento di lasciare il mondo del lavoro.
In molti, a questo punto, si domandano quanti soldi verrebbero persi in busta paga e quanti guadagnati sull’assegno pensionistico. Facciamo un esempio: per uno stipendio di 1.000 euro mensili, il 2% dei contributi corrisponde a 20 euro. Bisogna, però, prendere in considerazione anche il trattamento fiscale agevolato rivolto a determinati lavoratori, che determinerà un’imposta più bassa.
Di conseguenza, la perdita sarà di circa 14-15 euro. Per quanto concerne le pensioni invece, nel caso in cui un lavoratore dovesse decidere di applicare l’emendamento proposto, l’incremento per gli stipendi che vanno da 1.000 a 5.000 euro al mese sarà tra i 20 e i 100 euro lordi mensili.