A sorpresa, è ora possibile ricevere un assegno di pensione più elevato se si inseriscono dei contributi volontari, ecco come fare per usufruire di questa opportunità.
Non è mai troppo presto per pensare a quando si potrà porre fine alla propria carriera professionale e iniziare a verificare a quanto possa ammontare l’assegno per la pensione che si potrà percepire Il timore di molti è che si sia costretti a lavorare per decenni, anche fino a quando non si è più giovanissimi, per poi percepire una cifra davvero risicata, che porta ad avere pensieri costanti perché ci si ritrova ormai con l’acqua alla gola praticamente ogni mese.
Si tratta infatti purtroppo di una situazione che è più frequente di quanto si possa pensare, che spesso non consente nemmeno di chiedere aiuto ai figli perché si ritrovano in una situazione di altrettanta difficoltà. Fortunatamente ora una scappatoia a questa situazione sembra esserci davvero, secondo una novità importante presente nella nuova Legge di Bilancio, grazie a cui si può iniziare a muoversi già da ora con la garanzia quasi assoluta di avere un futuro più tranquillo.
La strategia per avere un assegno pensione più alto
Sapere di poter sfruttare un modo per poter avere un assegno pensione più alto può essere rassicurante, soprattutto perché tanti pensano sia necessario accontentarsi di quanto previsto per legge. Si tratta di una soluzione a cui ha pensato il governo in un emendamento correttivo alla Legge di Bilancio, consapevole di come questa possa essere un’esigenza comune.
Se si vuole fare in modo che questo sia davvero possibile, è necessario che il lavoratore si muova con largo anticipo, versando personalmente una parte dei contributi all’INPS ogni mese, con la consapevole di come questo possa essere un investimento di cui vedrà poi traccia in futuro. A prima vista questa idea potrebbe sembrare difficile da mettere in atto a causa di salari che per molti sono già di per sé insufficienti, ma non è detto sia poi così impossibile.
Al momento è disponibile il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, dove ogni lavoratore versa il 33% dei contributi, di cui il 9,19% è a carico del dipendente. La nuova misura prevederebbe di aumentare la quota di versamento data da ognuno, senza toccare naturalmente la quota a carico del datore di lavoro, senza richiedere comunque uno sforzo eccessivo. Si parla del 2% in più ogni mese, ma con la garanzia di riavere quella somma nell’assegno pensione.
La perdita su base mensile sarebbe davvero minima, basterebbe fare un esempio concreto per avere un’idea più precisa. Chi prende 1.400 euro al mese perderebbe giusto 20-22 euro al mese netti (28 euro lordi), con il vantaggio anche che quei contributi aggiuntivi che si è scelto di versare su base volontaria possano essere deducibili al 50% dal reddito complessivo l’anno dopo con la dichiarazione dei redditi.
Attualmente non ci sono ancora certezze sull’entrata in vigore del provvedimento, l’esecutivo dovrà evidentemente verificare se le casse dello Stato siano in grado di sostenerlo, se così fosse rappresenterebbe una boccata d’ossigeno per tante persone.