I nati nel 1065 che vogliono andare in pensione ricevendo un assegno dall’importo soddisfacente hanno due possibilità.
Il pensiero della pensione da una parte alletta i lavoratori, dall’altra li spaventa. C’è la spinta verso il meritato riposo dopo anni di lavoro ma c’è anche il timore di dover abbassare il proprio tenore di vita a causa di un assegno troppo basso.
Prima di chiedere il pensionamento i lavoratori hanno diversi calcoli da compiere. Non solo devono capire con quale scivolo andare in pensione ma devono verificare che l’importo sull’assegno permetta loro di vivere serenamente. Il sistema di calcolo contributivo – quello che da qui a pochi anni interesserà tutti i cittadini – è più svantaggioso rispetto al calcolo misto e retributivo. Sappiamo che comporta una differenza importante tra stipendio e pensione, centinaia di euro in meno che faranno inevitabilmente abbassare il tenore di vita di chi già percepisce una retribuzione medio-bassa.
La miglior decisione è aspettare la pensione di vecchiaia maturando più contributi possibili entro i 67 anni. In questo modo si garantirà la somma più alta possibile sull’assegno. Scegliendo una via di pensionamento anticipato, invece, bisognerà considerare meno contributi (i coefficienti di trasformazioni usati per il calcolo contributivo sono più vantaggiosi più alta sarà l’eta di pensionamento) ed eventuali condizioni che tagliano l’assegno (come il calcolo contributivo per tutti previsto da Quota 103 e Opzione Donna).
Due vie di pensionamento per i nati nel 1965 che vogliono un assegno alto
Nel 2025 i nati nel 1965 compiranno 60 anni. Troppo presto per la pensione a meno che non siano lavoratrici con uno o più figli e 35 anni di contributi. In questo caso c’è Opzione Donna ma come detto l’assegno potrebbe subire tagli importanti. Per avere una pensione più alta possibile senza voler attendere, però, i 67 anni ci sono due strade percorribili.
La prima è la pensione anticipata ordinaria che si raggiunge con 41 anni e dieci mesi di contributi se donne e 42 anni e dieci mesi se uomini indipendentemente dall’età. Se ancora mancano anni di contributi al raggiungimento di questo requisito è bene sapere che dopo il 2026 a causa dell’adeguamento alla speranza di vita le condizioni potrebbero cambiare.
Una proposta della Lega da inserire in Manovra prevede una seconda opportunità per i nati nel 1965. Uscire dal mondo del lavoro a 64 anni con cumulo della previdenza complementare. Bisognerà aver maturato 20 anni di contributi avendo iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996 e aver raggiunto un assegno minimo di 3 volte l’assegno sociale oppure 2,8 volte se donne con un figlio e 2,6 volte se donne con due o più figli. Questa è la pensione anticipata contributiva che nel 2025 potrebbe prevedere una novità. La soglia minima dell’importo si potrebbe raggiungere con la pensione complementare ma in tal caso gli anni di contributi richiesti diventerebbero 25 e dal 2030 a 30 anni.
