Ecco spiegato quali detrazioni fiscali puoi ottenere per una ristrutturazione iniziata nel 2024 e non ancora completata: cosa c’è da sapere
La legge di bilancio è una normativa che definisce le entrate e le spese dello Stato previste per l’anno successivo alla sua formulazione. Nei giorni scorsi è passata per la Camera dei deputati mentre attualmente si trova in fase di approvazione presso il Senato, che dovrà deliberare entro il 31 dicembre. Si tratta di uno strumento fondamentale che dà attuazione all’articolo 81 della Costituzione, norma cardine che funge da garanzia e orienta ogni intervento riguardante il bilancio dello Stato. Per quel che qui rileva, è importante ricordare che la legge di bilancio definisce anche i bonus e le eventuali detrazioni fiscali per l’anno successivo: ecco cosa è previsto per le ristrutturazioni avviate nell’anno corrente e non ancora terminate.
La manovra finanziaria attualmente in fase di approvazione ha introdotto numerose modifiche alle aliquote di detrazione del bonus di ristrutturazione. Ecco quindi cosa succede esattamente per le ristrutturazioni avviate nel 2024.
La legge di bilancio, con particolare riferimento alle detrazioni fiscali previste per le ristrutturazioni, ha modificato alcuni requisiti fondamentali. Nel caso in cui la ristrutturazione, avviata nel 2024, riguardi l’abitazione principale e termini nel 2025, sul piano fiscale non cambia nulla. L’aliquota di detrazione resta invariata al 50%. Risulta opportuno, però, fare delle precisazioni importanti. Dato che la detrazione spetta in base al principio di cassa, per le spese del 2024 si potrà sfruttare il vantaggio fiscale già dalla dichiarazione dei redditi del 2025. Per tutte le spese che si sosterranno il prossimo anno, invece, sarà necessario aspettare il 2026 per poter godere delle detrazioni. Lo sconto Irpef, per entrambi i casi, sarà diluito in dieci quote annuali di eguale importo. Ora vediamo, però, le altre importanti modifiche introdotte dalla legge di bilancio che possono far perdere il vantaggio fiscale.
Quando le ristrutturazioni cominciate nel 2024, e non ancora terminate, hanno a che fare con la seconda casa, le cose diventano più complesse e le relative detrazioni diminuiscono scendendo al 36%. Questa novità comporta una divisione del vantaggio fiscale. Infatti, le spese sostenute nell’arco del 2024 godranno della detrazione al 50%, per quelle del 2025 è previsto solo il 36%.
Non bisogna, però, disperare del tutto, perché la legge di bilancio ha prorogato per tutto il prossimo anno il Bonus mobili, garantendo così una detrazione al 50% su un tetto di spesa massimo di 5000 euro per l’acquisto di mobili o di gradi elettrodomestici, destinati ad arredare l’immobile oggetto della ristrutturazione.
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