Assegno di invalidità 2025: nuovi importi e requisiti

Una panoramica sull’Assegno di invalidità, le novità per il 2025. Come ottenerlo e le cifre versate ai beneficiari.

L’Assegno di invalidità è una somma erogata dall’INPS a lavoratori dipendenti iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria, ai lavoratori della Gestione separata e ai lavoratori autonomi (per esempio artigiani, commercianti, coltivatori diretti). Nel dettaglio il trattamento economico è versato a favore di chi è certificato come invalido.

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Assegno di invalidità 2025: nuovi importi e requisiti – queenmakeda.it

Si tratta dunque di una prestazione di rilievo tra quelle di sostegno alle categorie svantaggiate. Ma la presenza di infermità fisica o mentale non l’unico requisito da possedere. Infatti un altro aspetto molto importante è rivestito dai contributi versati nel corso della carriera lavorativa. Questi sono i tratti generale della prestazione, ma andiamo a osservare nel particolare cosa è richiesto per ottenere il contributo economico.

Assegno di invalidità, caratteristiche e somme versate nel 2025

Come accennato l’Assegno di invalidità è riconosciuto ai lavoratori dipendenti o autonomi cui è riconosciuto uno stato di infermità fisica o psichica che causa la diminuzione della capacità lavorative pari almeno a un terzo. In altre parole l’invalidità deve oltrepassare i due terzi, mentre la capacità lavorative non devono essere superiori al restante terzo.

simbolo invalidità protetto mani
Assegno di invalidità, caratteristiche e somme versate nel 2025 – queenmakeda.it

Ma quello relativo alle capacità lavorative non è l’unico requisito, è determinante anche quello contributivo. La domanda di invalidità può essere accettata, se il richiedente ha maturato almeno cinque anni di copertura assicurativa e almeno 5 anni di versamenti contributivi, pari a 260 settimane. Di queste almeno 3 anni, cioè 156 settimane, nel quinquennio precedente la data di invio della domanda.

Da sottolineare però che la presentazione della domanda non comporta l’interruzione dell’attività lavorativa. Quindi l’assegno di invalidità è compatibile con lo svolgimento del lavoro, pur entro determinati limiti di reddito, oltre i quali l’importo erogato è ridotto. Le somme erogate per il contributo sono calcolate in maniera simile alla pensione. Se l’invalido ha versato contributi prima del 1996, la quota precedente quell’anno sarà stimata con il sistema retributivo.

Mentre per gli anni restanti, a partire dal 1° gennaio 1996, si utilizzerà il sistema contributivo. Si applica così il sistema misto. Invece per quanti hanno contributi versati solo a partire dal 1996, il sistema adottato è quello contributivo puro. Nel 2025 il trattamento minimo è adeguato all’inflazione con un aumento dello 0,8%, con un maggiorazione del 2,2%.

Quindi la pensione minima sarà di 616,67 euro. Se l’Assegno di invalidità è inferiore a questa somma è possibile l’integrazione fino a raggiungere questa somma. Ma l’integrazione non è applicata a chi possiede redditi pari a due volte l’assegno sociale annuo o a chi possiede una pensione calcolata con il sistema integrale puro.

Infine va considerato che sulla base delle limitazioni di reddito rivalutate nel 2025, se il reddito è superiore dalle 4 alle 5 volte il trattamento minimo annuo, l’assegno di invalidità è ridotto del 25%. Mentre se il reddito è superiore più di 5 volte il trattamento minimo annuo, l’assegno di invalidità è tagliato del 50%.

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